15 RISPOSTE ALLE PIU‘ COMUNI DOMANDE SULL’INFEZIONE DA CORONAVIRUS

1- Cos’è il coronavirus?
E’ un virus che fa parte di una vasta famiglia di virus rna, che al microscopio elettronico hanno aspetto simile a una corona.da qui il loro nome. i virus umani di questa famiglia provocano in genere lievi infezioni di tipo respiratorio o gastroenterico.ma questo coronavirus – covid-19 (corona virus disease 2019)- è un virus di origine animale che è riuscito a fare un “salto di specie”, passando dall’animale all’uomo. i coronavirus già in passato sono risultati correlati con gravi epidemie, come la sars(sindrome respiratoria acuta grave) del 2003 e la mers(sindrome respiratoria mediorientale) del 2012.

2- L’infezione da coronavirus è qualcosa simile all’influenza comune?
non propriamente. Tuttavia i virus influenzali e i coronavirus possono dare sintomi e manifestazioni molto simili. C’è un’altra caratteristica che i coronavirus e i virus influenzali hanno in comune: la capacità di fare,in alcune circostanze, il cosiddetto “salto di specie”, presentandosi quindi come un virus “nuovo” per la specie umana.

3- Perché questa epidemia è così diversa dalle comuni epidemie da virus influenzale o simil influenzale?
Perché il nostro organismo non ha difese immunitarie di fronte a un virus sconosciuto. La contagiosità (o tasso di replicazione) e la patogenicità (capacità di produrre malattia) dipenderanno da diverse variabili relative al virus, ma anche all’ospite.

4- Quanto è contagioso e pericoloso il nuovo virus?
Dai dati elaborati dall’oms(organizzazione mondiale della sanità) sembra che una persona contagiata possa infettare da 1,4–2,5 persone. Per la comune influenza tra 1 e 1,5. Quindi è sicuramente più contagioso. Per quanto riguarda capacità di produrre malattia, alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. La maggior parte delle persone presenta sintomi lievi e a inizio lento e circa l’80% guarisce senza bisogno di cure speciali. Il 14% può presentare un livello di malattia più serio e il 6% un livello critico con necessità di cure intensive. La mortalità stimata fino ad ora è dello 3,4% sui contagi, rispetto all’1% dei virus stagionali. E’ quindi sicuramente un virus più pericoloso dei virus normalmente circolanti e resta il fatto che, al momento, c’è una elevata richiesta di cure intensive.

5- Quanto potrà durare l’epidemia?
In genere durante le epidemie il numero dei contagi cresce progressivamente, fino a raggiungere un picco per poi decrescere fino a diventare sporadici e scomparire o restare latenti. Il tempo di questi eventi dipende ancora una volta dalle caratteristiche virali, dall’immunità che progressivamente si sviluppa nella popolazione, dal numero dei focolai epidemici, ma anche da variabili più generiche, che vanno dalla situazione ambientale alle misure di contrasto. Le autorità amministrative e sanitarie stanno adottando progressivamente tutte le misure utili a contenere il diffondersi del contagio (quarantena, isolamento, restrizioni delle attività di comunità e degli scambi a stretto ed ampio raggio). Ma di fronte ad una epidemia/pandemia provocata da un virus nuovo è difficile fare delle previsioni.

6- Come ci si infetta?
Il covid-19 è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La trasmissione del virus avviene attraverso le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi. Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche. E’ altamente verosimile anche il contagio orofecale cioè trasmesso dalle feci di pazienti infetti; le precauzioni nei contatti devono perciò comprendere anche questa possibile via: quindi massima attenzione all’igiene delle mani!

7- Quali sono i sintomi e le manifestazioni di questa epidemia?
Dopo il periodo di incubazione che si stima vari fra 2 e 11 giorni, i sintomi più comuni sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente.  Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

8- Quali sono le persone più a rischio di presentare forme gravi di malattia?
Sono le persone anziane e quelle con patologie croniche debilitanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi o in trattamento con farmaci immunosoppressori, come i trapiantati d’organo.

9- Cosa si deve fare per evitare il contagio?
Poiché il virus si trasmette principalmente attraverso le goccioline, evitare i contatti stretti: mantenere una distanza di almeno due metri dalle altre persone è la principale misura di sicurezza. Infatti il raggio di potenziale emissione delle goccioline o con tosse o starnuti è inferiore a due metri. Per lo stesso motivo è necessario evitare tutti i luoghi affollati in cui le persone sono a stretto contatto. Poiché il virus può sopravvivere alcune ore sulle superfici inquinate, quando si è in luoghi pubblici è necessario evitare di toccarsi occhi, naso e bocca ed è bene lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle mani. La mascherina può essere utile solo per limitare la diffusione del virus attraverso le goccioline da parte delle persone sintomatiche. La mascherina con adeguate caratteristiche filtranti deve essere invece indossata, assieme alle altre misure preventive solo da chi si prende cura dei malati, particolarmente dal personale sanitario.

10- Cosa fare in caso di sospetto contagio?
In presenza di febbre, tosse o difficoltà respiratorie e sospetto di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria covid-19: rimanere a casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiamare al telefono il medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica. Oppure chiamare il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.

11- Avere l’hht comporta un maggiore rischio di infezione?
Non esiste in questo momento evidenza disponibile per suggerire che le persone con hht siano più predisposte al contagio, né che siano più vulnerabili se infettati; certamente le persone con complicanze severe dell’hhthanno una condizione di fragilità che potrebbe complicare il decorso della malattia da coronavirus; è pertanto raccomandabile per questi soggetti la cautela massima che si sta applicando a tutte le persone con fragilità (come ad esempio il grande anziano o le persone con pluripatologia)

12- Se sono anemico il mio sistema immunitario è più debole?
No. In caso di anemia severa cronica c’è una maggiore debolezza dell’organismo, che potrebbe complicare l’evoluzione della malattia da coronavirus, come nelle altre condizioni di fragilità.

13- Le localizzazioni polmonari di malattia favoriscono l’insorgere di polmonite?
Il rischio dello shunt consiste nella maggiore incidenza di ascessi negli altri organi, in particolare a carico del cervello.nel caso che un paziente hht abbia una grave compromissione della funzione polmonare legata a multiple pavm (sono casi rarissimi) è probabile che la malattia da coronavirus abbia un decorso più grave, come in tutte le situazioni di malattie croniche in fase avanzata.

14- Ci sono vaccini o farmaci da poter prendere a scopo preventivo?
Al momento non esistono vaccini preventivi, come avviene per i virus influenzali.e non sono ancora noti farmaci (antivirali) sicuramente attivi contro questo nuovo virus. Le misure preventive, anche per le persone con hht, sono le stesse misure previste per la popolazione generale.

15- Come difendersi dalle fake news, ovvero dalle bufale.
In questi momenti concitati sul web e sui social media si rincorrono tante notizie, a volte vere, più spesso false e fuorvianti, che hanno il solo scopo di accrescere la confusione e il panico. E’ bene diffidare delle informazioni e dei messaggi che non hanno una fonte certa; non considerare quelli di cui non si conosce la provenienza; per notizie e informazioni fare riferimento solo ed esclusivamente alle fonti ufficiali delle autorità competenti. Naturalmente il comitato direttivo della associazione, in collaborazione con il comitato scientifico, segue la situazione in tempo reale e se vi fosse qualunque ulteriore informazione utile ai pazienti hht ed alle loro famiglie, la diffonderà immediatamente.

9 marzo 2020
Dott. Andrea Giacomelli
Presidente dell’Associazione Italiana HHT “Onilde Carini”- APS